SILVIA SBARAGLIA

Sono Silvia, un’amante della letteratura, divoratrice seriale di libri di ogni tipo, costantemente con le tasche vuote e le borse piene di carta. 

Ho sempre ritenuto che la scrittura fosse un ottimo mezzo per conoscersi, per ordinare pensieri, per dare libero sfogo ai propri sentimenti intestini. Le parole sono lo strumento più potente che abbiamo, possono distruggere, elevare, rappacificare, alterare, intristire, dare coraggio, gratuitamente.

Una delle mie più alte ambizioni è diventare una scrittrice, di poter affascinare e stupire lettrici e lettori, di potergli trasmettere ciò che vaga nella mia mente piena di sentimenti, emozioni, idee, parole, di far sentire chi mi legge compreso.

Per il momento, continuo a far incetta di libri, ad imparare, acquisire come una spugna e, cosa più importante, osservare.

Editoriale

La salamandra è un animale meraviglioso a cui sono legate tante credenze lontane dalla sua reale natura.

Si dice siano ignifughe, perchè avvolte da un manto di umidità.

Si dice siano velenose, forse perchè ciò che non si conosce spaventa.

Delle donne, similmente, si sono sempre dette tante cose, troppe, ricche di falsità, condite da pregiudizi, schiacciate verso il basso, assottigliate, zittite.

“Impenetrabile” il graphic novel di Alix Garin

Un viaggio personale nel mondo delle parole scritte, attraverso la lettura di Impenetrabile di Alix Garin. Un graphic novel intenso e senza filtri che affronta il tema del vaginismo, svelando ansie, paure e il peso sociale dell’aspettativa sessuale. Un manifesto di autenticità che invita a riscoprire se stessi oltre gli schemi imposti. Il racconto di Garin, capace di intrecciare immagini e parole con rara sensibilità, diventa lo spunto per riflettere sull’importanza di difendere la propria identità da modelli imposti e perfezionismi tossici.

Un invito a lasciarsi scuotere, a guardare dentro di sé senza paura e a ritrovare uno spazio autentico in cui essere pienamente se stessi.

Il “nazifemminismo” e il patriarcato

Il termine “nazifemminismo” è un neologismo che accosta due realtà apparentemente inconciliabili: il nazismo e il femminismo. Viene utilizzato in modo strumentale per squalificare e delegittimare le istanze femministe, ridicolizzandole e demonizzandole. Questo termine deriva probabilmente dall’espressione “feminazi” resa popolare negli anni ’90 dal conduttore radiofonico Rush Limbaugh.

L’uso del termine “nazifemminista” è spesso accompagnato da toni accesi e viene utilizzato per evitare un confronto argomentato con le femministe. La sua funzione non è descrivere, ma colpire emotivamente, evocando paura e disprezzo. Inoltre, banalizza il male dell’ideologia nazista, riducendola a una formula retorica per indicare qualcosa che non piace.

Il patriarcato utilizza questo termine per amplificare l’astio nei confronti delle donne e degli uomini che rivendicano diritti e parità di genere. L’esistenza stessa del patriarcato e il perdurare dei sentimenti patriarcali sono diventati un’assurdità che richiede stratagemmi per rianimare i propri seguaci. L’utilizzo del termine “nazifemministe” è uno di questi stratagemmi, volto a screditare la lotta del movimento femminista e a relegare le donne in un ruolo di subalternità.

Uova rotte e sogni precari: il debutto letterario di Davide Di Lorenzo

L’opera prima di Davide Di Lorenzo segue il viaggio di un ventiquattrenne tra Budapest, Berlino e Roma, sospeso tra sogni, incertezze e ricerca di sé. Con una scrittura diretta e ironica, il romanzo affronta temi universali come appartenenza, solitudine e crescita personale, introducendo un elemento surreale — un misterioso uovo rotto — che rompe la quotidianità e invita a riflettere sul senso della vita e delle relazioni.

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